Atri

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I Faugni

All'alba dell'8 dicembre, quando le ombre sono ancora fitte, gli atriani danno vita ad una spettacolare processione, durante la quale raggiungono la cattedrale facendosi lume con grossi fasci di canne, detti Faugni, tenuti stretti da legacci vegetali. Spesso, al rintocco dell'antica campana del tempio mariano, dalle varie contrade o dai quartieri della città, si muovono compagnie salmodianti che raggiungono la piazza della chiesa, recitando preghiere e intonando inni religiosi. Lo spettacolo, anche per lo scenario storico ed artistico in cui si svolge, è di grande effetto e suscita la commossa partecipazione degli astanti. Un particolare significativo che ricollega i Faugni di Atri alle antiche feste latine è che, durante la processione, i giovani, senza che alcuno ritenga il comportamento disdicevole al raccoglimento del corteo, si divertono a sparare micce e mortaretti con il dichiarato intento di farsi notare e avvicinare le ragazze. Il rito si conclude con l'ascolto della messa mattutina, all'uscita della quale, quando ormai è giorno fatto, gli atriani si ritrovano sul sagrato, su cui si apre il bellissimo portale di Rainaldo, per ascoltare le note della banda musicale e scambiarsi auguri di prosperità e di pace.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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