Bucchianico

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I Banderesi

I festeggiamenti hanno inizio la domenica precedente il giorno 24 maggio per concludersi la settimana dopo. L'evento festivo trae origine da una contesa militare tra i comuni di Bucchianico e Chieti in epoca medievale. Narra la leggenda che, quando i bucchianichesi stavano per arrendersi agli assedianti chietini, il popolo accorse dalle campagne al paese per sottrarsi alle razzie dei nemici e portare così rinforzi di uomini, trasportando sui carri, come meglio potevano, tutto il necessario per la sopravvivenza all'assedio: provviste di cibo, legna da ardere, bestiame, vino ecc.. Contemporaneamente, Sant'Urbano, protettore del paese, apparve in sogno al capitano della guardia, il cosiddetto Sergentiere, suggerendogli un espediente che avrebbe disorientato gli avversari. Gli consigliò di far camminare gli uomini sugli spalti, seguendo una traiettoria a serpentina, in modo da creare un'illusione ottica; infatti i chietini, credendo di contare più uomini del previsto, si ritirarono in tutta fretta, sciogliendo l'assedio. La manifestazione inizia con la sfilata composta dai componenti della famiglia e gli abitanti della contrada del Banderese, figura indispensabile per la riuscita della festa. Alle porte del paese, il Banderese e la gente della campagna vengono accolti e salutati dal Sergentiere e dalla sua scorta armata che, con i loro costumi d'epoca, danno inizio alla rievocazione storica che proseguirà dal giorno 23 in poi. I due cortei, riuniti, entrano nel centro e dopo aver ringraziato Sant'Urbano nella Cattedrale, giungono nella piazza principale dove eseguono tutti la "ciammaichella", camminando a serpentina per imitare gli antichi soldati sugli spalti, accompagnati dal rullo dei tamburi e dalla musica di numerosi organetti.
A. Gandolfi
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