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Chiesa San Panfilo

Nonostante le numerose aggiunte la chiesa mostra una evidente impostazione romanica nel basamento e nei portali che ricordano motivi atriani. La parte superiore della muratura esterna e la torre campanaria sono rifacimenti databili ai primi anni del XVIII sec. dopo il rovinoso terremoto del 1703. Il sagrato, circondato da un alto muro, è rialzato rispetto al piano di campagna e dà all'insieme un aspetto di pacata solennità. La copertura a spioventi, abbraccia le quattro navate ed è sottesa da un rustico portico ligneo sotto il quale alcuni affreschi databili al XIV sec. risultano oggi poco leggibili. La pianta della chiesa è quasi quadrata con una profonda abside sul lato sud, l'interno è diviso, insolitamente, in quattro navate. Le campate sono delimitate da pilastri a sezione circolare in rocchi di pietra. Le campate hanno coperture a crociera, due archi perimetrali sono realizzati con conci di pietra disposti ad ogiva, gli altri sono a tutto sesto. Lungo le navate laterali e nella parete di fondo, si susseguono altari di varie epoche. La parte più interessante dell'intero monumento è senza dubbio la decorazione ad affresco dell'abside, realizzata tra il 1490 e il 1494 da Saturnino Gatti (Saturnino di Giovanni di Gatto 1463/1521), il più grande pittore rinascimentale abruzzese. L'artista ha certamente avuto rapporti con la scuola urbinate. Nel catino absidale la grande figura di Dio Padre troneggia in un turbinio di angeli musici, mentre al di sotto gruppi di santi pregano in ginocchio.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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