Isola del Gran Sasso d'Italia

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Chiesa Santissimi Maria del Caldarolo e Valentino

Compare in documenti fin dal 1577 come S.Maria in Catarolo, ma quella che ci appare oggi, moderna e capiente, venne costruita al suo posto agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso in concomitanza della costruzione dell’Autostrada A24 che da allora incombe sul paesino. Sulla sua parete esterna è stata rimessa in opera una pietra con un’epigrafe ritenuta di età imperiale rinvenuta lungo la piana di S.Valentino tra Isola del Gran Sasso e Fano a Corno. Su di essa è inciso: "D.M. / C. ANTISTIO / SEVERO MIL. COH. VIIII PR. / SPE MILITANS ANN. X / DECESSIT FALERIS / CUIUS CINERES / ANTISTIUS CORAESUS / RETTULIT PATER." che secondo l'interpretazione del Barnabei risulterebbe "D(iis) M(anibus) C(aio) Antistio Severo Mil(iti) Coh(ortis) VIIII Pr(aetoriae) Spe(culatori) Militans Ann(o) X decessit Faleris, cuius cineres Antistius Coraesus rettulit pater". La lapide, come interpretato da Giulio Di Nicola, ci ricorda il soldato Caio Antistio Severo, che fu pretoriano della nona coorte col compito di Speculatore (accompagnatore dell'Imperatore come guardia del corpo) e che, essendo soldato da 10 anni, morì presso Faleria (VT) e di cui il padre, Antistio Coreso, riportò le ceneri nel paese natio." Su una parete interna è incastonato il simbolo diocesano del Giubileo 2000.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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