Delle reliquie di San Vitale, che oggi è patrono della città, conosciamo persino la data di arrivo: la notte del 20/21 dicembre 1745. Dono del cardinale Carafa, abate commendatario di San Vito del Trigno, le sacre spoglie di San Vitale, provenienti da Roma, furono accolte a San Salvo dalla popolazione festante e da un grande falò che illuminava a giorno la piazza. Quest'ultima tradizione, nota come “Il fuoco di San Tommaso”, sarebbe poi in seguito rimasta, a dimostrazione che l'evento risale senza dubbio all’età antica. Secondo alcuni studiosi, la data del 20/21 dicembre era dedicata allora a divinità quali Angizia o Cerere, protettrici dei raccolti e referenti dei riti di passaggio (la notte del 20/21 è la più lunga dell’anno e segna simbolicamente la transizione dalle tenebre alla luce, dalla morte del chicco di grano alla nascita del nuovo germoglio), molto sentiti sia in ambito italico che romano.
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